Diventare istruttore di volo a vela è un percorso impegnativo, fatto di studio, tanta pratica… e qualche sorpresa. Ma cosa succede quando tutto comincia con una battuta in volo, che suona più come uno scherzo che come un invito serio?
Marco ci racconta con ironia e sincerità il suo viaggio verso il brevetto da istruttore: un percorso fatto di sfide, imprevisti, voli mancati e rotture… di cavo. Una storia vera, con un finale che vale la pena leggere fino in fondo.

Istruttore? Chi.…. io?? – Un’idea lanciata per scherzo… o forse no

Ad essere sincero ricordo ancora quella volta che Piero me lo aveva “buttato là” durante le spirali di perdita di quota prima di atterrare sulla 26L. Era durante un volo in cui ho avuto il privilegio di portarlo a spasso e credo di avergli risposto sorridendo: “Io istruttore? Ma Piero…. sono un vecchietto”.

Fatto sta che sei mesi dopo ero con Rocco in zona Medeglia a provare le spirali con forte inclinazione: si trattava di eseguirne correttamente tre nel tempo massimo di 1 minuto. Quel giorno o mi superai o Rocco bleffò alla grande: il verdetto fu “54 secondi!”. Da quel momento mi sono fatto coraggio e ho iniziato a collezionare atterraggi su atterraggi poiché un’altra condizione da soddisfare per conseguire il brevetto di FI(S) (= Flight Instructor Sailplane) è di avere almeno 200 atterraggi PIC (= Pilota in comando). È così iniziato un viaggio fatto di molte emozioni positive e qualcuna un po’ meno ma comunque una bellissima esperienza.

L’iter per diventare istruttore prevede una selezione pratica, il ripasso completo di tutta la teoria, un corso dove si apprendono le basi di metodica e didattica e, solo alla fine, 10 giorni di volo.

Selezione pratica – La sfida delle tre spirali

La prova si è svolta a Buochs quando in una mattina fredda di fine agosto del 2023, unitamente a Gionata e altri due candidati della Svizzera Interna, ci siamo trovati nelle baracche militari con due simpatici piloti un po’ attempati ma pluridecorati sia in ambito civile che militare. La prova consisteva nel portare a termine due voli su un ASK 21 del locale club di volo per dimostrare che si era capaci di svolgere il programma obbligatorio, tra cui le famose tre spirali con forte inclinazione in 60 secondi, e atterrare in 60 metri. Ok andata, e come dice Enrico: Next!

Belp “mon amour” – rifare gli esami di tutte le nove materie teoriche

Si trattava ora di rifare tutti i 9 esami teorici oltre a tre presentazioni: due su argomenti che ci erano stati trasmessi precedentemente, quindi largamente preparate, e una con tema assegnato nel corso dei test. Il tutto spalmato sull’arco di una giornata svolta alla base delle forze aeree di Belp, un ameno paesello alle porte di Berna. Per facilitare il compito agli italofoni tutte le teorie e le domande degli esami erano rigorosamente in tedesco o francese e ricordo che le traduzioni tra le due lingue nemmeno combaciavano.

Archiviati i teorici, ad onor del vero con qualche piccola balbettata, ci siamo ritrovati tutti assieme un paio di mesi dopo, sempre a Belp, per seguire un corso di due giorni denominato “Teaching and Learning”. Anche questo corso è passato rapidamente così che da questo momento la teoria era stata definitivamente archiviata. Next!

La maratona dei 200 atterraggi

Il prossimo impegno agendato era nella seconda metà di agosto in quel di Bex/Yverdon dove si sarebbero svolte le giornate di volo pratico. Nel frattempo, a Magadino, continuavo a volare per arrivare a completare i canonici 200 atterraggi come PIC. Considerato che ho l’abilitazione per pilotare il TMG (= Tour Motorglider, ovvero il motoaliante), ho collezionato diversi giri pista con parecchi touch & go.
La conta degli atterraggi PIC saliva con una buona progressione e ben presto si stava profilando l’ambito traguardo: 198, 199, 200. Tra di me ho pensato che ne avrei fatto qualcuno in più non si sa mai.

Le Canton Vaud – Verso la meta: Bex, Yverdon e i voli con gli istruttori

La prima settimana abbiamo volato tre giorni a Bex e poi ci siamo trasferiti a Yverdon per le giornate dedicate al verricello. Conclusi i primi 5 giorni e ottenuta l’abilitazione al lancio con il winch la domenica seguente si rientra a Bex per gli ultimi 5 giorni di scuola durante i quali gli istruttori (quelli veri) giocheranno il ruolo dell’allievo portando un nutrito compendio di creazioni che il futuro istruttore dovrà correggere senza indugi. Tutto procede bene fino a mercoledì a mezzogiorno quando, non ricordo più come siamo arrivati alla discussione, viene toccato il tema degli atterraggi PIC. Qualcuno accennava al fatto che il TMG non era considerato nel computo dei 200….

Marco decollo al verricello
Marco decolla al verricello
Marco sempre più in alto, nel suo decollo al verricello

E mo, sa fèm??? – Il colpo di scena

Facendo passare il mio libretto conta e riconta da qualunque parte lo si girava e lo si contava erano sempre e solo 112 atterraggi PIC su aliante. Sono rimasto stordito, senza parole, di colpo mi avevano defraudato di 88 atterraggi. Così il pomeriggio l’ho passato a guardare i compagni che volavano mentre le telefonate Vaud-Ticino e Vaud-Berna (UFAC) si sprecavano. Purtroppo il verdetto era sempre lo stesso ed era inappellabile: niente esame il giorno seguente! L’unica cosa che sono riuscito ad ottenere era di avere una proroga di 6 mesi per recuperare gli atterraggi e per sostenere in un secondo momento l’esame, altrimenti avrei dovuto rifare tutto daccapo.

La rincorsa finale (a colpi di rotture cavo)

Rientrato in Ticino mi sono rimboccato le maniche per trovare la soluzione, recuperare il dovuto e farne giusto un paio in più. La soluzione? Le rotture cavo. Credo che mai nessuno al GVVT ha “rotto” più corde di me in 2 mesi. Infatti alla fine di ottobre ero nuovamente a Bex dove, per finire, sono riuscito a concludere l’iter per diventare istruttore.
Rammento che alla sera, rientrando in macchina verso il Ticino, il mio pensiero è ritornato a quella volta che, durante le spirali di perdita di quota prima di atterrare sulla 26L, il mio Istruttore aveva acceso la miccia.

Ho sorriso: ancora una volta Piero ci aveva…. visto lungo!

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